Da tempo immemore, Merano è una popolare destinazione turistica, conosciuta per il suo bel tempo (trecento giorni di sole all’anno!), per la natura, l’arte, la cultura e il benessere.

Con lo spettacolare paesaggio, il centro storico medievale che ne rappresenta il cuore, la cucina tipica del territorio, le innumerevoli possibilità per lo sport e il tempo libero: la città termale di Merano e i suoi dintorni sono una gemma preziosa nel cuore dell’Alto Adige. 

Attraversata dal fiume Passirio, che divide il centro storico con gli altri quartieri, la città si estende in una larga e soleggiata conca ai piedi di tre grosse montagne, che raggiungono i tremila metri di quota. 

Da settecento anni la vita urbana si svolge nel centro storico, intorno ai portici e al quartiere Steinach

Questi si trovano dietro le antiche mura della città, di cui oggi sono rimaste pochissime tracce, a differenza delle porte della città: la Porta Bolzano, la Porta Passirio e la Porta Val Venosta.

Per immergervi invece nella natura, non si può dimenticare inoltre la passeggiata Tappeiner!

Considerata una tra le più belle passeggiate nelle Alpi, progettata dal medico Franz Tappeiner, da centocinquant’anni conduce direttamente sopra i tetti della città e consente un movimento sano e delicato.

Città e natura, tradizione e modernità dunque convivono in un felice equilibrio. Senza dimenticare la vocazione al benessere, che trova la sua massima espressione nelle Terme Merano.

Credits: @bimboinviaggio

Per una pausa dalla vita quotidiana è possibile accedere al bellissimo parco termale, proprio nel cuore della città. 

Al suo interno si trovano venticinque piscine, interne ed esterne; l’area sauna; confortevoli aree relax, un centro fitness; un bistrot con una favolosa terrazza al sole; e non per ultima in ordine d’importanza, l’acqua termale curativa del Monte San Vigilio.

Anche l’imperatrice Sissi adorava prendersi cura di sé alle terme, e godersi appieno la splendida città di Merano, alloggiando presso la dimora nobiliare di Castel Trauttmansdorff.

Credits: @trauttmansdorff
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