Nel mondo della musica esiste un Club in cui nessun musicista vorrebbe mai entrare, ovvero il Club 27 o J27 (per la lettera che unisce i quattri principali nomi coinvolti).

L’espressione, emersa solo nel 1994 con la morte del leader dei Nirvana, Kurt Cobain, è stata attribuita dalla stampa quando, data la coincidenza dell’età di Cobain alla sua morte, venne posta in relazione a quelle di Brian Jones, Jimi Hendrix, Janis Joplin e Jim Morrison, morti tutti alla stessa età di 27 anni tra gli anni 1969 e 1971.

Va ricordato però che la maledizione potrebbe risalire ancora prima di quegli anni. La leggenda che aleggia intorno al bluesman Robert Johnson, alimentata da lui stesso, narra che il musicista abbia stretto un patto con il diavolo, vendendogli la sua anima in cambio della capacità di suonare la chitarra come nessun altro.

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Johnson morì improvvisamente il 16 agosto del 1938, all’età appunto di 27 anni, ma il suo lascito ha ispirato molti degli artisti successivi, come ad esempio Bob Dylan, i Rolling Stones e lo stesso Jimi Hendrix.

Ritornando al nostro quartetto dei J27 (citato anche nella canzone La Forza della Banda di Luciano Ligabue del 1995), il primo di loro, Brian Jones fondatore dei Rolling Stones, morì il 3 luglio 1969 annegato nella sua piscina dopo aver assunto dosi massicce di droghe e alcool.

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Jimi Hendrix, il chitarrista più grande di tutti i tempi, morì il 18 settembre 1970, soffocato da un conato di vomito causato dall’assunzione di un cocktail di alcool e tranquillanti.

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La prima donna ad unirsi al club, ovvero Janis Joplin, dotata di una voce unica e graffiante, è stata trovata senza vita il 4 ottobre del 1970, poco tempo dopo Jimi Hendrix, nella sua stanza d’albergo a Los Angeles. A stroncarne la vita, un’overdose di eroina.

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Ultimo dei quattro, in ordine cronologico, Jim Morrison, leader dei The Doors, trovato morto a Parigi nella vasca da bagno della sua casa, dall’amore della sua vita, Pamela, il 3 luglio 1971. 

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Diversi anni dopo, altri grandi della musica sono scomparsi a 27 anni: Kurt Cobain ed Amy Winehouse. 

Il primo, pose fine alla sua vita il 5 aprile del 1994 con un colpo di fucile alla testa dopo una dose massiccia di eroina. Mentre Amy Winehouse è stata trovata senza vita nel suo letto il 23 luglio 2011. 

Il motivo della sua morte è probabilmente dovuta ad un abuso di alcool dopo un lungo periodo di astinenza.

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A questa tragica lista si aggiungono altri nomi di artisti meno noti: Kristen Pfaff, bassista delle Hole, morta il 16 giugno 1994 per un’overdose di eroina.

Jeremy Michael Ward mente del gruppo De Facto e cofondatore del progetto The Mars Volta, morto per lo stesso motivo della Pfaff il 25 maggio 2003.

Il sudcoreano Kim Jong-Huyn leader degli Shinee, morto (probabilmente) suicida a cui di inalazioni di fumo, e Fredo Santana, trapper americano, morto per un arresto cardiaco il 19 gennaio 2018.

Nonostante le premature scomparse e le circostanze dietro le varie morti, entrare a far parte di questo Club rende gli artisti leggende immortali, ma noi ci auguriamo che, d’ora in avanti, nessun altro entri a farne parte.

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