L’umanità è la malattia, l’Inferno è la cura

Questa una delle frasi chiave di Inferno di Ron Howard, terzo sincopato capitolo della serie con protagonista il prof. Robert Langdon (Tom Hanks) nell’adattamento cinematografico del bestseller omonimo di Dan Brown (dopo Il Codice da Vinci, Angeli e Demoni e Il Simbolo Perduto – mai trasformato in pellicola cinematografica). 

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Una frase che dice molto di questo mistery-thriller uscito nelle sale nel 2016 e distribuito dalla casa di produzione Warner Bros in 666 copie (numero satanico), perché l’umanità demoniaca, in questo caso, sta anche tutta nel numero: quasi otto miliardi di persone attualmente. Una cifra che rende la vita invivibile ora e ancora più demoniaca a breve.

Così ci sta tutto che il cattivo di turno Bertrand Zobrist (Ben Foster), animato dalla sua fredda ragione (organo demoniaco per eccellenza), pensi bene di ridurre questo cancro con una peste 2.0 che sani il male alla radice. Miliardi di morti, ma anche una terra risanata.

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Ci trovate qualcosa di familiare?

Quando agli albori del tempo e della storia l’uomo non trovò risposta a fenomeni impiegabili quali pioggia e fuoco, fulmini e maree, o il mutare del raccolto in base alla clemenza delle stagioni, iniziò a cercarla nella spiritualità, ovvero negli dei. Oggi, nonostante i progressi della scienza e della cultura, non ha smesso di chiedere aiuto alla spiritualità per cercare risposte a fenomeni improvvisi e apparentemente inspiegabili, come gli attentati dell’11 settembre o, come in questo caso, una pandemia. Per questo non smette di creare nuove teorie, che probabilmente sono solo il frutto della sua fantasia: le “ipotesi di complotto”.

Sulla pandemia globale da Covid-19 ne stanno girando di tutti i tipi: sono stati gli americani e la Cia, intimoriti dall’ascesa economica di Pechino, oggi terza potenza militare del globo alle prese con un’espansione economica che attraverso la “Via della Seta” travalica i confini dell’Oriente arrivando in Europa (anche in Italia). Sono stati i cinesi, dice qualcun’altro, che in qualche remoto e segreto laboratorio militare, conducevano esperimenti su virus modificati dal ceppo della Sars-Cov; ma qualcosa è andato storto, uno degli scienziati militari è rimasto contaminato e ha portato il “virus” a spasso per Wuhan e ha infettato un’intera megalopoli, e da lì il mondo. Sono stati i “sionisti”, ma non intesi come gli ebrei radicali che affollano il mondo, proprio quelli del priorato di Sion, che vogliono il controllo sul mondo. Magari insieme ai rettiliani, perché no, quelli che hanno allertato per tempo Bill Gates e altri magnati a speculare in borsa. 

Ci sarebbero inoltre da citare anche la teoria dei 37 mila soldati di Trump sbarcati, guarda caso, in Europa per “invadere a sorpresa” (ma l’esercitazione era nota dal 2019) la Russia, già vaccinata, di Vladimir Putin, che sarebbe immune al virus per occulti motivi.

A queste teorie principali possiamo associarne di altre, che mischiandosi creano plot degni di una joint venture romanzesca che prevederebbe dietro la testiera il talento, ad oggi poco visionario, proprio di Dan Brown.

Come di consueto gli avventori delle teorie del complotto rimangono invischiati nel sapiente uso che coloro che le generano sanno fare, per scopi a noi oscuri, di dati reali e innesti di fantasia. 

Come salvare allora l’umanità?

Credits: @conservatoriocomo

Nel romanzo di Dan Brown, Robert Langdon deve seguire gli esoterici indizi legati al personaggio e all’eredità di Dante, da Firenze a Venezia fino ad Istanbul. Ma il decifratore di simboli questa volta parte svantaggiato. Si sveglia infatti in un ospedale italiano, colpito da una temporanea amnesia (espediente sempre verde nel thriller da L’altro delitto di Branagh fino a Il club dei trentanove di Alfred Hitchcok), ma una giovane dottoressa, Sienna Brooks (Felicity Jones), non mancherà di aiutarlo, sia a recuperare la memoria che a liberarsi dai suoi incubi profetici, come a risolvere il mistero.

Ma ai tempi del Covid-19 non ci sono inseguimenti al cardiopalma, con un Tom Hanks in versione Indiana Jones che corre veloce verso la tragedia e, ovviamente, i molti misteri sparsi nella letteratura e nella pittura italiana per un film su un enigma da decifrare.  

Nella realtà, la situazione è molto più triste e drammatica. La spiegazione di trovare a tutti i costi un colpevole nascosto dietro questa apocalisse annunciata è troppo logica, e l’unica colpevole, per quanto impotente possa renderci come è da sempre suo mestiere, è la natura

Dunque ritorna il quesito di credenti e atei, antico come l’alba dei tempi: cosa regola la natura, e perché consente tutto questo.

Credits: @.wikipedia


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