Sulla piattaforma streaming di Netflix è uscita da pochi giorni la seconda stagione di The Haunting: serie televisiva antologica statunitense di genere paranormale creata e diretta da Mike Flanagan.
Ogni stagione è ispirata a un differente romanzo o racconto horror.
La prima stagione, incentrata su Hill House, ha consacrato definitivamente Flanagan presso il pubblico, e a conferma di ciò, sono giunte anche le parole della massima autorità in materia: Stephen King, che definì la serie tv “vicina al lavoro di un genio”.
Non stupisce quindi che sia stato chiamato proprio Flanagan alla regia di Doctor Sleep (pellicola a cui abbiamo dedicato un articolo), sequel di Shining, con una trasposizione cinematografica che ha soddisfatto molto Stephen King, a differenza del primo capitolo firmato da Stanley Kubrick, cineasta che nonostante la sua fama e l’interpretazione di Jack Nicholson lasciò invece decisamente contrariato lo scrittore.
Con Hill House, il regista ha saputo guardare tanto all’horror quanto al dramma grazie a tre punti focali: la famiglia, una location affascinante e ovviamente le presenze soprannaturali.
I coniugi Olivia e Hugh Crain si trasferiscono insieme ai cinque figli a Hill House, con l’intenzione di ristrutturare l’antica dimora e poi rivenderla. Ben presto però i Crain capiscono che qualcosa di malvagio si nasconde in quel luogo.

Basato sul romanzo gotico horror L’incubo di Hill House (The Haunting of Hill House, 1959, noto in Italia anche come La casa degli invasati) di Shirley Jackson, il libro è stato utilizzato diverse volte in cinematografia.

La prima volta nel 1963 nel film Gli invasati (The Hauting) dal regista Robert Wise, in bianco e nero; la seconda nel 1999 dal regista Jan de Bont, che firmò il remake della pellicola con il titolo di Haunting – Presenze, con protagonisti Catherine Zeta Jones e Liam Neeson.
Nella recente seconda stagione, The Haunting of Bly Manor, ci imbattiamo in una nuova avventura paranormale, con buona parte dello stesso pregevole cast della precedente.
Ambientata alla fine degli anni ‘80 in Inghilterra, precisamente in campagna, presso la tenuta di Bly Manor, i protagonisti sono due bambini di 7 e 9 anni, orfani di entrambi i genitori e ora accuditi, da chi si occupa della magione di Bly.

L’unico parente in vita, uno zio avvocato di successo che vive a Londra con molto distacco dai nipoti, cerca, con difficoltà, una persona che si occupi di loro, finché non si imbatte in Danielle, una giovane ragazza americana trasferitasi in Inghilterra per motivi misteriosi.
Come per la prima stagione, anche la seconda è ispirata ad un romanzo, e non ad uno qualsiasi, ma un capostipite della letteratura inglese: Il Giro di vite di Henry James.

Il romanzo narra le vicende di una istitutrice (raccontate da un amico del narratore del libro, di nome Douglas), che prese in custodia i due nipoti di un ricco uomo d’affari, nella tenuta di campagna a Bly, nell’Essex. I due bambini sono Miles e Flora e l’istitutrice, con il tempo, inizierà a comprendere che il suo compito sarà molto più difficile e oscuro di quello che pensava.
Cosa aspettate quindi? Se non l’avete ancora fatto, affrettatevi a guardare le prime due stagioni della serie e se non vi bastasse, anche a leggere i due romanzi da cui queste si sono basate.
Noi nel frattempo restiamo in attesa della prossima (stagione), e non ne vediamo già l’ora!
